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La spina calcaneare è un disturbo che prevede la formazione di una protuberanza ossea anomala nella regione del calcagno generando un dolore intenso che può determinare molteplici limitazioni e disagi nei movimenti quotidiani.

Ma come evitare un peggioramento dei sintomi?

A cosa servono i plantari?

Come sceglierli?

Scopriamolo insieme.

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Spina calcaneare: cosa fare e cosa evitare

In caso di spina calcaneare bisogna osservare alcuni piccoli accorgimenti:

  • Eseguire esercizi di stretching dei muscoli del piede e della fascia plantare: gli esercizi mirano ad allentare le tensioni di tutta la fascia plantare, ripristinando una corretta mobilità e piano piano ridurre il dolore dovuto alla rigidità;
  • Rivolgersi a professionisti e non improvvisare. Evitare di acquistare supporti, talloniere, plantari standard in farmacia e di propria iniziativa;
  • Riposo da tutte le attività che comportano dolore come ad esempio la corsa, il tennis, le attività d’impatto dove sono previsti salti.

Spina calcaneare: i benefici del plantare

Spina calcaneare: i benefici del plantare

Il plantare è un dispositivo che agisce come una suola dotata di particolari caratteristiche atte a migliorare la distribuzione del peso corporeo sui piedi.

Ma come funziona?

Il plantare stimola i recettori neuronali presenti sotto la pianta del piede garantendo sostegno e la corretta conformazione a tre archi che caratterizza la pianta. Favorisce la corretta distribuzione del peso e ripristina il baricentro.

L’uso del plantare in caso di spina calcaneare consente al piede di avere una giusta postura, aumentando l’ammortizzazione nel punto dolente del tallone e sostenendo la fascia del piede.

Il plantare è in grado di apportare diversi benefici, quali:

  • Fornisce sostegno alla caviglia;
  • Corregge i movimenti errati;
  • Corregge le deformità del piede;
  • Riduce il dolore;
  • Favorisce una postura corretta;
  • Previene i dolori agli arti inferiori e alla schiena;
  • Migliora la circolazione;

Ma attenzione!

I plantari sono dispositivi ortopedici che devono essere utilizzati dietro consiglio di uno specialista del settore visto che se non adeguati possono soltanto peggiorare alcune problematiche posturali o morfologiche.

La scelta del plantare giusto

Come avrete capito l’uso di plantari o supporti inadeguati acquistati senza le giuste indicazioni non fa altro che aggravare la situazione.

Il plantare quindi ha caratteristiche strettamente legate alla necessità del singolo individuo: ma come si sceglie questo tipo di prodotto?

La visita con un podiatra specializzato è il primo passo da intraprendere. La prima valutazione prevede un esame dell’appoggio plantare su una pedana che registra i punti di maggior e minor carico sui piedi e dove cade il baricentro.

Si prosegue con una valutazione ecografica. Perchè l’ecografia? Una radiografia ci permette di individuare la presenza di speroni ossei e lo stato delle ossa. Con l’ecografia possiamo valutare tutte le strutture molli, come muscoli, tendini, legamenti, inserzioni muscolari, vasi e verificare la presenza di infiammazione, misurare le strutture e confrontarle con il piede controlaterale. Tutte queste informazioni sono fondamentali e faranno la differenza nel confezionamento dei plantari, perchè verranno utilizzati materiali differenti a seconda delle diverse zone di appoggio, con densità e consistenze differenti.

Il podiatra prosegue prendendo l’impronta dei piedi. I plantari vengono confezionati dal podiatra, che li consegnerà personalmente in circa due settimane, collaudandoli sul paziente.

I benefici possono essere immediati oppure arrivare dopo qualche giorno una volta indossati i plantari.

Come sempre, è buona norma integrare l’uso dei plantari con sane abitudini quali:

  • stile di vita attivo e non sedentario,
  • alimentazione corretta,
  • attività fisica adeguata e regolare.

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