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La spina calcaneare è una formazione ossea esuberante che cresce a livello del calcagno generando un dolore intenso che può determinare diverse limitazioni nei movimenti.

Ma quali sono i fattori di rischio? In che modo la postura incide sulla sua formazione? Quali sono i rimedi?

Vediamolo insieme.

Spina calcaneare: cause e sintomatologia

La spina calcaneare si manifesta in seguito a ripetuti traumi subiti dalla fascia plantare (la struttura che avvolge i tendini e i muscoli presenti sotto al piede, dalle dita al calcagno) non curati adeguatamente: il nostro corpo, per difendersi dall’infiammazione, comincia a depositare sali di calcio per “rinsaldare” la posizione naturale e   ripristinare l’equilibrio originale, formando così un osso esuberante chiamato appunto “spina calcaneare”.

Questo disturbo si manifesta sia tra le persone che praticano sport, sia tra coloro che conducono una vita sedentaria, a causa di atteggiamenti posturali scorretti protratti nel tempo o dell’appoggio plantare modificato (soprattutto nei casi di sovrappeso/obesità).

Per quanto riguarda la sintomatologia il paziente avverte dolore intenso al tallone sia al mattino dopo i primi passi, sia dopo un periodo di inattività oppure successivamente ad intense attività prolungate come la corsa, il tennis, la camminata veloce.

Spina calcaneare: le onde d’urto

Le onde d’urto rappresentano una terapia innovativa, non invasiva ed estremamente efficace per il trattamento di molteplici patologie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Si tratta di particolari di impulsi sonori, prodotti da appositi generatori, in grado di propagarsi nei tessuti danneggiati in sequenza rapida e ripetuta: con un delicato massaggio dei tessuti stimolano le cellule a produrre una serie di fattori di crescita e di mediatori biochimici per promuovere una rigenerazione tissutale ed indurre effetti antinfiammatori.

Il trattamento non rompe l’escrescenza ossea, ma riduce l’infiammazione dell’area e la tensione sulla fascia plantare, favorendo il fisiologico recupero funzionale del piede.

È possibile provare dolore nella parte interessata durante la seduta poiché il trattamento di una regione infiammata coinvolge le fibre nervose sensitive causando una sollecitazione dolorosa: parliamo tuttavia di un fastidio sopportabile che non richiede trattamenti anestetici e che è sempre molto soggettivo.

Le onde d’urto sono un valido supporto alla fisioterapia manuale: associate a manipolazioni per allungare  la fascia plantare e rinforzare i muscoli del polpaccio e agli esercizi di mobilizzazione del complesso piede/caviglia, possono accelerare i tempi di guarigione.

Ma quante sedute sono necessarie per ridurre il dolore?

Ogni paziente differisce dall’altro per cui il numero delle sedute necessarie dipende dalla causa e dalla gravità della problematica da trattare.

Il tempo di una seduta di onde d’urto si aggira intorno ai 15-20 minuti.

Spina Calcaneare: consigli utili per evitare recidive

Grazie alle onde d’urto il dolore diminuisce o scompare ma bisogna lavorare su postura e stile di vita per non farlo tornare.

La spina calcaneare, come già scritto, si forma con il tempo, a causa di movimenti ripetuti, atteggiamenti posturali, stile di vita. Ridurre o eliminare il dolore non basta a risolvere il problema. Bisogna capire la causa scatenante ed eliminarla per evitare di incorrere in una recidiva.

Attraverso la valutazione iniziale, fatta da anamnesi, osservazione, palpazione, somministrazione di test specifici, si può risalire ai fattori che hanno permesso la formazione dello sperone calcaneare.

MH Fisio si avvale dell’uso di un ecografo, che serve a valutare la spina calcaneare e le strutture circostanti, prima durante e alla fine del percorso terapeutico. Se, dopo il trattamento con le onde d’urto, permane infiammazione della fascia plantare, si prosegue il trattamento con altri strumenti tecnologici o con terapia manuale.

Spesso si tratta di un insieme di condizioni come lo stile di vita sedentario, non praticare attività fisica o praticare un’attività ad alto impatto, il tipo di calzature utilizzate, l’età, tutto ciò peggiora la situazione.

Capita spesso che la persona affetta da spina calcaneare, quando i sintomi sono lievi, decida di propria iniziativa e senza il parere di un professionista, di acquistare plantari o supporti standard da inserire nelle calzature.

Anche se si può riscontrare un iniziale momentaneo miglioramento, i sintomi peggiorano, aggravando la situazione.

Si consiglia sempre di non improvvisare e di rivolgersi a professionisti specializzati per una valutazione e per intraprendere il percorso terapeutico più adatto ed efficace.

Ecco una serie di consigli utili ad evitare recidive:

  • Utilizzo di calzature adeguate: evitare scarpe troppo appuntite o tacchi alti, scegliere scarpe comode. Il piede in una scarpa comoda “non si sente”;
  • Mantenere un peso adeguato: il sovrappeso o l’obesità sono fattori di rischio sia perchè i nostri piedi devono sostenere tutto ciò che c’è sopra, sia perchè l’accumulo di adipe su addome, fianchi, arti inferiori grava sul nostro assetto posturale, provocando adattamenti della colonna, del bacino, delle ginocchia e dell’appoggio plantare;
  • Utilizzo di plantari: è opportuno rivolgersi ad un podiatra preparato per farsi confezionare plantari adeguati e su misura;
  • Lavorare sulla postura: è fondamentale assumere durante le attività lavorative, sportive e di vita quotidiana un assetto posturale che rispetti le fisiologiche curve della colonna vertebrale per evitare inutili sovraccarichi a livello delle articolazioni;
  • Fare attività fisica adeguata: scegliere un’attività fisica adeguata al proprio corpo, all’età e alle proprie capacità e praticarla regolarmente, per mantenere le articolazioni mobili e la muscolatura trofica ed elastica.