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Negli ultimi anni si sente sempre più frequentemente parlare di “onde d’urto”, un trattamento fisioterapico innovativo, molto efficace e non invasivo utile per il trattamento di molteplici patologie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Ma cosa sono precisamente? Quali sono i benefici di questa terapia per le problematiche relative al tallone? Sono dolorose?

Oggi noi di MH Fisio cercheremo di rispondere a queste domande per fare chiarezza sull’argomento.

Onde d’urto: cosa sono e come funzionano

Le onde d’urto sono particolari tipi di impulsi sonori, irradiati da apposite sonde, in grado di propagarsi attraverso la pelle nei tessuti danneggiati in sequenza rapida e ripetuta.

Questa terapia, oltre ad avere un effetto antidolorifico (spesso anche immediato), vanta un’azione rigenerativa su tendini, legamenti e ossa:si ha infatti il rilassamento muscolare e fasciale, vasodilatazione, ossigenazione tissutale e neoangiogenesi.

La terapia con onde d’urto a livello microscopico è paragonabile a delle microvibrazioni che massaggiando delicatamente i tessuti stimolano le cellule a reagire, con produzione di sostanze ad azione antinfiammatoria e di fattori di crescita che stimolano la rigenerazione dei tessuti stessi.

Durante la seduta, che dura circa 20 minuti, il fisioterapista irradia le onde d’urto sulla superficie cutanea per un tempo che va da qualche secondo a pochi minuti: è possibile modificare l’intensità erogata o spostare la sede di applicazione in base all’intento terapeutico.

Attualmente le onde d’urto rappresentano un valido supporto alla fisioterapia manuale: associate a trattamenti di terapia manuale e manipolazioni, possono accelerare notevolmente i tempi di guarigione.

Dolore al tallone: le possibili cause 

Il dolore al tallone è una condizione caratterizzata da un dolore graduale e progressivo che si accentua durante l’appoggio del peso sul piede che ne viene colpito, rendendo difficile o impossibile la normale deambulazione.

Sul tallone, in base alla postura del soggetto,  viene spesso scaricata la maggior parte del peso del corpo, motivo per cui questa area è soggetta ad un sovraccarico continuo soprattutto durante il cammino o la corsa: la zona calcaneare è infatti la prima ad appoggiarsi sul terreno.

L’individuazione delle cause del dolore tramite una diagnosi precisa è una fase essenziale per la pianificazione della terapia: quest’ultima varia, infatti, in base ai fattori scatenanti.

A scatenare questo dolore possono essere molteplici condizioni ma le più frequenti sono:

  • Spina calcaneare: una formazione ossea che cresce a livello del calcagno a causa di ripetuti traumi subiti dalla fascia plantare. Approfondisci su Trattamento alla spina calcaneare
  • Fascite plantare: è l’infiammazione delle fibre della fascia plantare ossia l’insieme di tessuti muscolari, legamentosi e connettivi che decorre dal calcagno fino alla radice delle dita del piede, a causa di un sovraccarico funzionale (frequente in coloro che praticano corsa, tennis o atletica leggera).
  • Tendinopatia di Achille: come si evince dal nome interessa il tendine d’Achille (il più grande del corpo umano) che connette i muscoli del polpaccio al calcagno. Questa tendinopatia determina dolore, rigidità e gonfiore sul retro del tallone e del polpaccio.
  • Borsite del calcagno: infiammazione della borsa sierosa retro-calcaneare.

Onde d’urto al tallone: sono dolorose?

Le onde d’urto sono dolorose? No, si tratta di un trattamento semplice e privo di effetti collaterali rilevanti

Tra le domande più frequenti poste dai pazienti abbiamo: le onde d’urto sono dolorose?

Si tratta di un trattamento semplice e privo di effetti collaterali rilevanti: tutti possono sottoporsi a questa terapia tranne i soggetti portatori di pacemaker, quelli affetti da neoplasie o patologie della coagulazione del sangue e le donne in gravidanza.

Per quanto riguarda il dolore invece possiamo dire che è possibile avvertire un leggero fastidio nella regione interessata, dal momento che il trattamento di una regione infiammata coinvolge le fibre nervose sensitive: si tratta di un dolore, tuttavia, soggettivo e  assolutamente sopportabile che non richiede alcun ausilio anestetico e che tende ad attenuarsi dopo alcuni minuti dall’inizio della seduta.